Tasse su criptovalute, cosa sapere? Dopo aver partecipato alla Blockchain Week Rome, ed aver ascoltato diversi interventi legati all’argomento Fisco e Criptovalute, ecco la guida aggiornata con tutto quello che c’è da sapere.
Fino a qualche anno fa le domande più gettonate erano:
- Le criptovalute devono essere dichiarate oppure no?
- È vero che le crypto sono assimilabili a valuta estera?
- Esiste una normativa sulle criptovalute in Italia?
- Perché le informazioni che ci sono arrivano solamente dall’Agenzia delle Entrate?
Oggi non è più così, e il viceministro Maurizio Leo ha addirittura parlato addirittura di una potenziale tassazione sulle plusvalenze Bitcoin al 42%, ne ho parlato anche in un video sul mio Canale YouTube realizzato in collaborazione con Cryptobooks:
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In quest’articolo proverò a racchiudere tutte le informazioni utili sull’argomento tassazione crypto o tassazione su criptovalute per fare chiarezza su un tema che giorno dopo giorno diventa sempre più importante, ma rimanere aggiornati su tutte le novità e aggiornare periodicamente quest’articolo non è semplice, per questo motivo ti consiglio di affidarti ad un esperto o a servizi come quello offerto da Cryptobooks.
Tassazione Crypto
Cosa sono i redditi da crypto attività?
I redditi crypto sono tutti quei guadagni che otteniamo tramite l’utilizzo o la semplice detenzione di criptovalute.
Secondo l’articolo 1, comma 126, lettera a) della Legge 197/2022, tali redditi comprendono:
“Le plusvalenze e gli altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività, comunque denominate.”
Soglia di esenzione crypto: 2000 €?
La normativa prevede che le plusvalenze derivanti da cripto-attività siano soggette a tassazione solo se, nel periodo d’imposta, superano complessivamente i 2.000€.
È importante notare che questa soglia non rappresenta una franchigia: una volta superata, l’imposta (attualmente del 26%) si applica sull’intero importo delle plusvalenze realizzate.
Compensazione minusvalenze crypto
Le minusvalenze (perdite di capitale) derivanti da cripto-attività possono essere compensate con le plusvalenze dello stesso periodo d’imposta o dei quattro anni successivi.
È fondamentale che sia le plusvalenze sia le minusvalenze siano effettivamente realizzate, ad esempio attraverso la vendita o la permuta delle cripto-attività.
Questa compensazione è limitata esclusivamente ai redditi da cripto-attività e non può essere estesa ad altri tipi di redditi finanziari.
Obblighi dichiarativi e tasse su criptovalute
I contribuenti italiani devono dichiarare le plusvalenze da cripto-attività nel Quadro RT del Modello Redditi Persone Fisiche.
È inoltre obbligatorio compilare il Quadro RW per il monitoraggio fiscale delle attività detenute all’estero, includendo le cripto-attività.
ATTENZIONE: Io non sono un commercialista o un consulente finanziario e quest’articolo non deve essere considerato come una consulenza legale, fiscale, di revisione contabile o di intermediazione.
Le informazioni riportate non devono essere in alcun modo considerate pianificazione finanziaria o sollecitazione all’investimento, il mio consiglio è quello di rimanere aggiornati sul panorama legislativo italiano o affidarsi a qualcuno che può aiutarci e che è aggiornato su queste tematiche perché la legge non ammette ignoranza e sul web possono esserci pareri discordanti su alcuni argomenti.
Per chi volesse oggi esistono servizi di contabilità crypto che possono aiutarci a capirne di più sulle tasse su criptovalute e darci una serie di strumenti utili:
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Pensare che a giugno 2022 in Italia non esisteva un inquadramento normativo sulle criptovalute, e che quanto sappiamo derivava da interpretazioni e soprattutto da alcune sentenze sulle Criptovalute ed i Bitcoin oggi è davvero incredibile…
Ai tempi l’Agenzia delle Entrate, attraverso la Risoluzione 72/E/2016 (risoluzione supportata successivamente dalla Coerte di Giustizia UE nella causa C-264/14 del 22 Ottobre 2015) aveva assimilato le criptovalute a valuta estera.
È doveroso dire che l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate sembra non essere in linea con il parere della dottrina, ma ciononostante non è mai stata messa in discussione dalla giurisprudenza nazionale.
Assimilare le crypto a valuta estera fa sì che il contribuente in possesso di criptovalute debba adempiere ad una serie di obblighi in tema di monitoraggio fiscale
Tasse su Criptovalute: Il parere di Crypt&Co
Cosa devo fare in Italia per essere in regola con il fisco se detengo e/o faccio trading con le criptovalute?
Inizia con questa domanda l’intervento tenuto da Gianluca Massini Rosati (Founder e CEO di Soluzione Tasse) alla Blockchain Week Rome, di cui puoi vedere un estratto qui di seguito:
Non tutti sanno che il 30 marzo 2022 è stato presentato in Senato dalla Senatrice Elena Botto un disegno di legge che riguarda proprio l’utilizzo delle criptovalute intitolato disposizioni fiscali in materia di valute virtuali e disciplina degli obblighi antiriciclaggio.
Con questo disegno di legge si propone l’assoggettamento delle plusvalenze in caso di superamento della soglia pari a 51.645,69 € di controvalure in valute virtuali detenute nei wallet per più di sette giorni ad una imposta sostitutiva ed una seri.
Sempre all’interno del disegno di legge inoltre si parla dell’obbligo di dichiarazione delle valute virtuali nel quadro RW della dichiarazione dei redditi e si prevede una esenzione dell’obbligo di dichiarazione se il controvalore delle valute virtuali non supera la soglia di 15.000 € ma procediamo con ordine e vediamo qual è la situazione in Italia al 1 Giugno 2022.
Secondo la risoluzione 788/2021 però è specificato che qualsiasi cifra si detiene in crypto, anche inferiore ai 15.000 €, va dichiarata nel quadro RW.
Dichiarazione dei Redditi Criptovalute
Giampiero Teresi ha pubblicato sul suo canale YouTube un video in cui cerca di rispondere a questa domanda.
Negli ultimi anni, grazie a delle risoluzioni fatte dall’Agenzia delle Entrate sappiamo che chi possiede delle criptovalute deve rispettare degli obblighi fiscali:
- Inserire le criptovalute all’interno della dichiarazione dei redditi nel quadro RW (secondo quanto sancito dall’art. 4 del Decreto Legislativo 167/90 che specifica che le attività di natura estera devono essere inserite nel quadro RW)
Inserire il controvalore detenuto in crypto all’interno della dichiarazione dei redditi serve dunque ad adempiere agli obblighi di monitoraggio fiscale.
Chi non adempie a quest’obbligo rischia una sanzione che va da un minimo di 258 € ed una possibile sanzione compresa fra il 3% ed il 15% dell’importo non monitorato.
È possibile dichiarare il quadro RW in modo tardivo entro 90 giorni ottenendo così una riduzione della sanzione ad 1/10 in caso di auto liquidazione della sanzione.
Ecco il video di Giampiero:
Un altro esperto in materia tasse su criptovalute è Carlo Alberto Micheli, Avvocato e Dottore Commercialista, autore fra l’altro di CryptoTax, che spiega l’importanza di essere guidati attraverso un corretto monitoraggio delle valute virtuali finalizzato alla compilazione dei quadri RW ed RT.
È molto importante inoltre, come spiega Carlo Alberto Micheli, conservare i documenti che permettono di avere pronta una potenziale linea difensiva con solide argomentazioni giuridiche da utilizzare in caso di accertamenti da parte della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate.
All’interno del corso CryptoTax vengono trattati numerosi argomenti come:
- Essere in regola con il possesso delle criptovalute
- Tasse su criptovalute, ovvero il trattamento fiscale applicabile per il tuo caso specifico
- Strategie legali per non pagare le tasse sulle plusvalenze
- Una guida alla compilazione dei quadri RW ed RT
- Rischi e conseguenze in caso di errori ed omissioni
- Come proteggere le criptovalute da prelievi e tasse
Tutto questo e molto altro ancora, all’interno di un corso a pagamento, ma fortunatamente è disponibile online anche un video in cui tratta proprio l’argomento criptovalute in dichiarazione dei redditi:
Tasse su Criptovalute in breve
Facendo un riassunto di quanto visto, letto e sentito sembra evidente che:
- Chi possiete criptovalute ha l’obbligo di inserire all’interno del quadro RW in dichiarazione dei redditi
- Le criptovalute costituiscono redditi diversi di natura finanziaria e sono soggetti ad una imposta sostitutiva del 26% nel caso in cui l’ammontare detenuto supera 51.645,69 € per più di sette giorni lavorativi continuativi nell’arco dell’anno
- Il valore in Euro della giacenza media va calcolato prendendo come riferimento il cambio all’inizio del periodo di imposta (ovvero al primo gennaio)
- Per quanto riguarda le tasse su criptovalute, ovvero la tassazione sulle crypto, questa segue i criteri e le condizioni di imponibilità previste dall’art. 67 del TUIR
Spero che quest’articolo abbia risposto alle tue domande e, se vuoi dire la tua o vuoi fare una domanda, come sempre, puoi lasciare un commento qui di seguito.
Per maggiori informazioni, dubbi o domande, il mio consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un commercialista esperto in materia che potrà darti tutte le delucidazioni del caso e rispondere alle tue domande anche sulla base della tua situazione personale.
Approfondimenti: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3930262/Risposta+788+del+2021.pdf