Se ti occupi di SEO, uno dei primi passi compiere quando lavori all’ottimizzazione di un sito o di un blog è proprio l’analisi del sito web. Come fare una analisi SEO? Quali sono i fattori da prendere in considerazione?
In quest’articolo cercherò di darti uno schema e delle linee guida che potranno esserti utili per avviare la tua attività SEO conoscendo qual è lo stato del sito sul quale dovrai andare ad operare.
Architettura del Sito Web
Il primo aspetto che dovrai analizzare è la struttura del sito (o architettura): è noto che la struttura di un sito influisce sulla sua visibilità, e questa viene definita principalmente dai link (a proposito di link ti consiglio di leggere l’articolo “come fare link building“).
Uno strumento come SEOZoom può essere molto utile per analizzare la struttura di un sito web: creando il tuo progetto potrai infatti inserire le varie sezioni del sito e capire come queste si posizionano sui motori di ricerca e come ottimizzarle.
I link interni presenti sul tuo sito web possono attribuire più o meno importanza a determinate pagine, sezioni e categorie, e quindi andrebbero strutturati in maniera intelligente.
Altro strumento incredibilmente efficace per analizzare la struttura di un sito web è sicuramente Screaming Frog.
Contenuti
Altro aspetto da valutare sono i contenuti presenti all’interno del sito internet. Quanti articoli sono già stati pubblicati? Come sono organizzati? Quanto sono lunghi e completi?
Sono ben strutturati (TAG H2, H3) e organizzati in categorie e tag (per approfondire vedi Come utilizzare i tag di WordPress), controlla inoltre la presenza di contenuti duplicati che possono cannibalizzarsi fra loro.
Google Search Console inoltre può aiutarti a scoprire se esistono titoli e descrizioni simili o duplicate da correggere ed eliminare.
Cercare di capire se è stata effettuata una corretta Keyword Research e se i contenuti creati rispecchiano lo scopo delle pagine presenti sul sito è di fondamentale importanza per valutare l’efficacia dei contenuti già pubblicati e se vale la pena revisionare i contenuti già presenti o eliminarli per crearne di nuovi.
Codici di stato HTTP e Protocollo HTTPS
Altro elemento da analizzare è la presenza o meno del protocollo HTTPS e gli eventuali redirect.
Screaming Frog può aiutarti a scoprire rapidamente i vari codici di status (200, 301, 404), …
Gli status code sono le risposte del server e vengono indicati da un numero intero a 3 cifre.
La prima cifra dello status code definisce la tipologia di risposta (o classe di risposta) e ti permettono di capire lo stato di salute di un sito web, ecco perché sono indispensabili quando si effettua una SEO Audit.
Gli status code più importanti sono:
- 2xx – Azione ricevuta capita ed accettata dal motore di ricerca (TUTTO BENE)
- 3xx – Reindirizzamento: la risorsa non è più disponibile all’indirizzo indicato e bisogna effettuare una nuova azione per completare la richiesta
- 4xx – ERRORE del client: è presente una sintassi errata o la pagina non è più disponibile
- 5xx – ERRORE del SERVER: il server non riesce a soddisfare la richiesta o ha riscontrato una condizione inaspettata.
Crawling del sito web
Simulare il Crawling del sito web ed utilizzare strumenti come SEO Spider può aiutarti a vedere come il tuo sito viene visto dai motori di ricerca (vedi l’articolo dedicato a Googlebot e gli Spider).
Se c’è Google Analytics installato possiamo ottenere tantissime informazioni: non solo il numero di visitatori unici ed il tempo di permanenza sulle singole pagine o sul sito, ma anche le sorgenti di traffico, le pagine principali, la velocità di caricamento del sito, il percorso di navigazione degli utenti ed il comportamento all’interno del nostro sito web.
Per gli ecommerce, se sono impostati, possiamo valutare anche gli obiettivi di conversione e tantissimi altri parametri grazie ad esempio ad mi modelli di attribuzione delle conversioni.
Indicizzazione
Controlla il file htaccess e lo stato dell’indicizzazione del sito web: ci sono istruzioni noindex? Qual è lo stato dell’indicizzazione sulla Search Console?
È stata creata una Sitemap Xml? È stata inviata a Google? Ci sono errori di scansione?
L’indicizzazione non è il posizionamento: con indicizzazione si intende infatti la capacità dei motori di ricerca di analizzare e scansionare un sito web per inserirlo all’interno dei risultati del motore di ricerca.
Il posizionamento invece è quell’insieme di tecniche che hanno come obiettivo il miglioramento della visibilità di un sito internet all’interno dei motori di ricerca tramite tecniche che permettono di migliorare la posizione all’interno delle pagine dei risultati di ricerca (SERP).
Verificare se un sito è indicizzato e quante pagine sono indicizzate è molto semplice: ti basterà infatti scrivere su google site:nomedelsito.estensione (es. site:monetizzando.com) per vedere quali saranno i risultati indicizzati da Google.
Quando analizzi un sito web verifica che il robots.txt non abbia regole che bloccano l’accesso al sito per i motori di ricerca.
Dati Strutturati
Controlla l’integrazione dei dati strutturati all’interno del sito web: puoi utilizzare Structure data testing tool o approfondire leggendo le linee guida di schema.org.
I dati strutturati sono in pratica delle informazioni supplementari che si possono inviare ai motori di ricerca per migliorare la comprensione dei contenuti ed ottenere risultati più articolati (ad esempio con tempi di cottura, media valutazioni dei clienti, …).
Queste meta informazioni, inserite all’interno delle pagine di un sito web ed organizzate secondo uno schema ed un insieme di regole predefinite, aiutano i motori di ricerca a catalogare i contenuti.
Le principali regole di struttura sono i microdati, i microfodrmati, pdf e json-ld.
Grazie ai dati strutturati è possibile accedere ai rich snippet, ovvero dei risultati particolareggiati che possono influire sul ranking e quindi sul posizionamento di un sito internet andando a migliorare la user experience all’interno dei motori di ricerca.
Prestazioni
Quanto è veloce il sito? Quali sono le sue prestazioni? Puoi utilizzare vari strumenti per verificare la velocità del sito: Pingdom Tools, GTMetrix, Google Pagespeed.
Se usi WordPress ti consiglio di leggere l’articolo Come velocizzare WordPress ed acquistare il plugin WP Rocket, davvero un plugin indispensabile da avere per migliorare (e di parecchio) le prestazioni di un sito web.
Migliorare la velocità del sito è fondamentale: Pagespeed Insight è lo strumento gratuito fornito da Google che ti permette di misurare la velocità di una pagina web o di un sito e di capire quali sono le risorse che impiegano più tempo per caricare.
Potrai così capire se il sito è lento perché sono presenti immagini pesanti che vanno ottimizzate, se ci sono degli script o dei javascript che rallentano il caricamento, quanto tempo impiega il server per rispondere e molto altro ancora.
Link Building e Popolarità
Analizzare i link in ingresso ed in uscita di un sito, le citazioni, le menzioni e le co-citazioni ti aiuterà a capire come il sito è visto dal web e che tipologia di link riceve: ci sono link malevoli? link spam o anchor troppo forzate?
Strumenti come Majestic possono davvero risolvere problemi di Negative SEO.
Se ti interessa quest’argomento ti consiglio di leggere anche l’articolo “GUIDA SEO GRATIS“, oppure il libro “SEO Per WordPress Guida Base”:
- Novelli, Valerio (Autore)
Prima di avviare una strategia di link building è bene procedere con una link audit che ci aiuta a definire gli obiettivi, capire come si comportano i competitor e strutturare una campagna efficace per evitare penalizzazioni di Google (vedi l’articolo “Penalizzazioni Google“).
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Buon lavoro e buon posizionamento sui motori di ricerca,
Valerio
Ultimo aggiornamento 2024-10-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API