Quando si parla di Robin Good è difficile non parlare di Business Online: parliamoci chiaramente, è una persona che è riuscita a fare della sua passione la sua attività primaria, e adesso è una via di mezzo fra realtà e leggenda: fondamentalmente tutti (o molti) vorrebbero essere come lui, ma nessuno ci riesce.
La sua creazione del personal branding è stata eccezionale: è partito come tutti dal basso, ma è partito molto prima di molti di noi, ha testato, sperimentato, studiato e analizzato, e dopo anni è riuscito a costruire un impero, che peraltro sta ingrandendo giorno dopo giorno grazie alla sua lungimiranza.
Business Online: Il Caso Robin Good
La leggenda narra di due amici che gli parlarono di Adsense, da lì poi una lunga storia che, chi è online da tempo, conosce piuttosto bene, proprio per questo oggi voglio analizzare il nuovo business di Robin Good.
Il geniaccio, dopo aver raggiunto una popolarità invidiabile da molti, ha pensato bene di mettere a frutto questa popolarità in maniera del tutto innovativa: Robin è uscito dal pc! E’ uscito dai monitor, dai suoi video di youtube ed ha cominciato ad orgnizzare eventi.
I suoi Workshop sono stati pubblicizzati (gratuitamente) da moltissimi blogger esperti del settore, hanno riscosso grandissimo successo e moltissime sono state le persone che hanno partecipato all’evento.
Ma Robin non si è fermato qui! Ha infatti creato un nuovo business online, e questo articolo è la riprova di come, un buon prodotto, si faccia pubblicità da solo, o faccia parlare di se.
Robin ha creato il “Pop Campus“: l'”università” online per chi vuole imparare a lavorare online, a costruire il proprio futuro ed il proprio business attraverso una attività online.
Tante lezioni, video guide, materiale scaricabile, documenti su documenti e informazioni particolareggiate su molti aspetti che ti permetteranno di avviare il tuo progetto online (o mettere il turbo!).
Ecco come un uomo di Roma è riuscito a diventare il personaggio più famoso della blogosfera italiana: tutti lo conoscono e moltissimi ne parlano, tanti di noi son capitati (chi per un motivo, chi per un altro) all’interno del suo sito, adesso disponibile in quattro lingue, ha creato una redazione, uno staff, e anche delle trasmissioni online: con le sue open clinic offre consigli ai piccoli e medi blogger che vogliono sentire il parere del “super – esperto” che in pochi minuti elargirà gratuitamente preziosi consigli per migliorare le performance dei nostri siti.
Puoi criticarlo, puoi ammirarlo, di certo lui è riuscito a sfondare alla grande, e ad oggi è una delle persone più richiesta per gli eventi organizzati in Italia e non solo. Ha molti seguaci e molti evangelist (persone che diffondono le sue news, le sue attività e i suoi articoli).
Intervista Robin Good – Monetizzando.com
Valerio: Ciao Robin, grazie per partecipare alla mia intervista, piacere di conoscerti! Parto subito con qualche domanda. Anzitutto, il segreto del tuo successo, se ce n’è uno, qual’è?
Robin: Ma, il segreto della popolarità e visibilità che sono riuscito ad ottenere su internet è sicuramente la combinazione di un pò di fattori, forse tu e gli altri spettatori sono meglio in grado di me di identificarli. Per quello che posso dire io dal mio punto di vista sono il desiderio e la passione che ho di curiosare, sperimentare nuove cose, poi condividerle con altri andando in profondità, che penso più mi abbia nel tempo, perché c’è voluto diverso tempo, riuscito a dar questa visibilità, in più la mia spontaneità e voglia di comunicare, la mia energia sicuramente, l’uso del video hanno contribuito anche a farmi conoscere per, in alcuni casi, una persona simpatica, ricca di idee e consigli che ha piacere nel condividerli.
Non sono consigli per tutti, non sono spesso utili a tutti quanti ma a quelli che si trovano nelle condizioni di voler imparare a fare del web publishing un loro percorso di vita. Sicuramente ho qualche esperienza da condividere. Questi penso che siano gli ingredienti della ricetta del mio piccolo successo.
Valerio: Dimmi un pò, secondo te, il mercato dei blogger è un pò troppo inflazionato oggi o c’è ancora spazio per tutti?
Robin: Ma, io penso che ci sia assolutamente spazio per tutti, il problema forse è semplicemente di trovare il proprio spazio, troppi si lanciano diciamo a seguito di quello che vedono fare agli altri.
Ci sono forse troppi blog e troppi siti che tentano di fare le stesse cose, quindi nell’ambito della nicchia, parliamo di tecnologia, ultime novità, quello che è uscito oggi, forse ci sono troppi galli a cantare in questo momento, ma se ognuno si dedicasse di più a delle passioni particolari che ha sviluppato, magari all’interno delle nuove tecnologie o del web-publishing, ci sarebbe molto più spazio.
Quindi lo spazio c’è soprattutto per chi ha la pazienza e la voglia di individuare una sua nicchia precisa dove ha da condividere qualcosa che già conosce bene o qualcosa nel quale vuole diventare un piccolo esperto/a approfondendo, studiando e piano piano condividendo quelle scoperte lungo il cammino.
La nicchia deve essere però precisa, e per nicchia intendo un’area di interesse molto precisa, che non sia tecnologia o automobili ma piuttosto il software open source per fare giochi, piuttosto che automobili da corsa inglese, questa è una nicch
ia. Quindi un discorso non molto ampio ma ben mirato in una direzione. Questo ti consente di trovare poi dei lettori appassionati che se trovano in te una risorsa utile non ti mollano più!
Valerio: Che ne penseresti di un blog che si dedica esclusivamente alle interviste delle persone più importanti che ci sono attualmente online?
Robin: Ma, penso che sia una buona idea, poi dipenderà da chi sono nello specifico le persone che riuscirai a intervistare, soprattutto che tipo di domande riesci a fargli per tirar fuori qualcosa che sia per lo spettatore interessante da guardare, da ascoltare, ma come idea di partenza può essere buona.
Direi che forse anche qui la nicchia è molto ampia, cioè intervistare delle persone popolari su internet è ok, ma non penso tu sia il primo.
Quindi se riesci a declinare in maniera più precisa cosa gli chiederai o che tipo di storie tirerai fuori, o specificatamente che tipo di personaggi andrai a invitare, per cui crei un tema molto preciso, ad esempio c’è questa iniziativa techlovers.it dedicata a far conoscere le storie di quelli che con la tecnologia sono riusciti in qualche modo a cambiare la loro vita.
E questi sono tutti italiani, questa è già abbastanza precisa la cosa, quindi se tu poi riesci a declinarla in maniera più precisa e diversa dalla loro penso che sia un buon percorso.
Valerio: Cosa mi dici delle affiliazioni in Italia? Parli molto di Google Adsense e poco delle Affiliazioni…
Robin: Si, quasi per niente. Non ne penso molto, per quello non ne parlo molto, perch* per quanto possa vedere assolutamente delle opportunità di guadagno sul fronte delle affiliazioni, la maggior parte dei programmi disponibili ai publisher italiani online, sono piuttosto “mosce”, questo forse il termine che mi viene.
Si va ad offrire ai lettori delle cose che spesso sono poco relazionate a quello che stanno leggendo, non sono sempre dei prodotti di grosso valore e si vede più che alto una grossa fatica da chi li usa a metterne il più possibile mentre penso che la strada vincente sia quella di usarne pochissimi ma estremamente mirati, cioè, promuovo un prodotto affiliato perché sono cliente, lo uso, è vincente per me, ti posso dimostrare come funziona e perché lo è, a questo punto se per te mio lettore io sono un personaggio fidato, questa mia promozione del prodotto diventa molto efficace.
Se invece spargo sul mio sito link vari per andarsi a comprare delle cose che c’entrano più o meno con quello di cui parlo, più che altro il lettore vede il mio interesse a guadagnare dei soldi in più sulle sue spese, e questo non sempre è una indicazione positiva per il lettore.
Il lettore cerca prima di tutto dei consigli, dei suggerimenti, delle possibilità di fare meglio dove quello che dai non lo dai in cambio di soldi o di tuo vantaggio personale, altrimenti non avresti molta credibilità.
Questo il motivo per cui parlo di affiliazioni, le affiliazioni che mi propongono altri publisher italiani quando poi le analizzo spesso sono carenti, non mi danno quello che cerco…
Valerio: Qual è l’errore che trovi più spesso quando entri in un blog, magari di un giovane blogger?
Robin: Ma, errori ne facciamo tutti, io sono il primo che ne faccio carrellate giornalmente, quindi che dire, gli errori tipici del novizio magari sono… dipende dal suo background, se non è uno che se ne intende molto magari tende a costruire un sito che non si legge bene, tende a dare importanza all’impatto visivo, alla grafica piuttosto che ai contenuti.
Troppe cose che succedono sul sito, troppe cose che richiedono attenzione, pubblicità, sponsor, un sito più tranquillo, più posato, dove la lettura sia il centro veramente del fuoco, quindi usare una lunghezza di riga breve, non affollare intorno i contenuti, non avere tanti post appiccicati l’uno all’altro, penso siano errori che si fanno comunemente e che spesso non vengono percepiti come tali.
Non so dirti qual’è il più comune, ce ne sono veramente tanti, uno sul quale consiglierei ai giovani editori online di prestare più attenzione è quello che si vede quando si arriva sul primo sito la prima volta, senza scrollare più giù: si riesce a capire il contenuto del blog?
Qual è il tema? Si riesce a leggere qualcosa senza veder solo pubblicità o cose che si muovono?
La leggibilità dei contenuti: se chiami una persona che non ha 17 anni è chiara e immediata? si può leggere con piacere e facilità? Su questi fronti orienterei i primi miglioramenti…
Valerio: Secondo te quanto conta spendere soldi per pubblicizzarsi e quanto scrivere buoni contenuti? Io sono dell’idea che sia più importante scrivere dei buoni contenuti che pubblicizzarsi, perch* alla fine il passaparola che c’è su internet consente di avere una buona visibilità…
Robin: Come si fa a non essere d’accordo con te. E’ anche vero che se uno poi professionalmente vuole fare l’editore online qualche forma di marketing la deve fare ma sono d’accordo con te che forse il punto di partenza non deve essere il Marketing e farsi pubblicità ma cercare di scrivere cose che abbiano valore per gli altri…
Valerio: Qual è l’ultimo segreto che potresti svelare agli utenti che vedranno l’intervista?
Robin: (Parafrasando) Ecco il mio Segreto Per Dare valore aggiunto all’intervista: Abbinare sempre una serie di post ad un tema che crei, quindi non fare un post su un certo tema ma nell’arco di qualche mese farne più di uno e cambiare nei vari post il titolo facendo in modo che le keyword vengano variate e spostate dimodoché le persone che cercano keyword diverse trovano il tuo articolo, se puoi aggiungi anche qualche video! E’ Tutto!
E tu cosa pensi del business di Robin? Hai qualcosa da aggiungere? Chissà che magari non sia proprio Robin a lasciare un buon commento a quest’articolo 😉
Buon lavoro e buon guadagno online!
Nota: Articolo pubblicato per la prima volta il 25 Marzo del 2010 alle 8.00
9 commenti
Ti dirò: a me di diventare come lui, non me ne infischia una benemerita mazza 🙂
Non è seguendo le strade degli altri che si trova la propria!
Quello che ha detto Lorenzo è molto giusto ma..Resta pur sempre un grande e poi..se non dobbiamo apprendere dai più grandi da chi dovremmo (oltre che dalla nostra esperienza)?
Sì è vero krikko, l’esperienza dei “piu vecchi” e vincenti è certo un buon esempio. Credo sia determinante prendere spunto da loro, ma non copiarli perchè non è assolutamente vero che copiandone lo stile e magari i passi intrapresi, otteniamo i suoi stesi risultati, anzi, potremmo comunque fare un bel buco nell’acqua.
Premetto che sono un grande fan di Robin.
Come scrivi nell’articolo il suo successo è dovuto certamente ad un mix ottimale di competenze e lungimiranza. Non dobbiamo però dimenticare il … “fattore Robin”.
Cerco di spiegarmi meglio: sono certo che in Italia ci sono centinaia di persone con le competenze di Robin. Il suo valore aggiunto è la sua grande capacità comunicativa che chiunque ha avuto modo di ascoltarlo dal vivo (o nei vari video su YouTube) deve riconoscere.
Insomma, Robin è uno che sa “vendere” prima di tutto se stesso, ecco perchè i suoi consigli su come promuovere un’attività risultano credibili.
è proprio vero… è un grande comunicatore Robin Good…
effettivamente bisogna ammettere che tutti ne parlano ma, come dice roberto, penso che ci siano tante altre persone con le competenze di Robin, forse non basta la competenza, ma l’idea giusta e, penso, un pò di fortuna. Io penso che Robin ha creduto che guadagnare col web prima o poi lo avrebbero voluto tutti ed è partito prima degli altri, un pò come fece Daniele Penna col dropship su ebay e adesso sono sulla bocca di tutti
l’ho visto ieri sera a Report (puntata veramente confusa e con un sacco di fesserie ), ignoravo la sua esistenza, infatti adesso devo capire cosa combina
Un mito per tanti. Ma credo pochi abbiano la stessa forza di volontà di inseguire i propri sogni ( o lavoro del cuore ). I bisogni impellenti ( mutuo, bollette da pagare, ecc ecc ) ci fanno seguire molto spesso le strade più battute e sicure.
Tutti gli esperti di comunicazione via internet vengono descritti come conosciutissimi. Tutte le aziende sono leader del loro settore.
Marketing.