Pubblicità Ingannevole: queste due parole vengono utilizzate per indicare quelle pubblicità che utilizzano messaggi falsati o distorti per esaltare qualità che un prodotto o un servizio non possiede, ingannando di fatto i consumatori.
Come difendersi dalla pubblicità ingannevole? Quando la pubblicità è considerata ingannevole?
Se vuoi saperne di più su quest’argomento prenditi cinque minuti e leggi quest’articolo fino alla fine, non te ne pentirai.
Cosa è la pubblicità ingannevole?
Con questo termine si indica, secondo quanto spiega l’autorità garante della concorrenza e del mercato (nota con l’acronimo di AGCM, qui il link alla pagina dedicata alla tutela del consumatore) qualsiasi forma di messaggio pubblicitario che in qualunque modo (compresa la sua presentazione) è idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico.
Per determinare se una pubblicità può essere considerata ingannevole vengono presi in considerazione vari elementi, ed in particolare:
- Caratteristiche di beni e servizi
- Disponibilit, Natura, Composizione
- Metodo e data di fabbricazione
- Idoneità allo scopo
- Risultati che si possono ottenere con l’uso
Pubblicità Ingannevole e Pubblicità Comparativa
Sempre l’AGCM spiega quali sono le condizioni di liceità della pubblicità comparativa.
Questa viene ritenuta lecita se confronta beni o servizi che soddisfano gli stessi bisogni o che si propongono gli stessi obiettivi, se confronta oggettivamente una o più caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative (incluso eventualmente il prezzo) e se non ingenera confuisione sul mercato fra i professionisti.
La pubblicità comparativa inoltre non deve causare discredito o denigrazione di marchi, denominazioni commerciali o altri segni distintivi.
Dopo aver visto la definizione cerchiamo di capire quali sono alcuni esempi reali.
Esempi di pubblicità Ingannevole
Sono in molti a chiedersi quali sono le pubblicità ingannevoli più famose.
Uno dei settori più colpito è quello dell’Health & Beauty (Salute e benessere) con integratori e creme che propongono l’utilizzo di integratori e creme per migliorare il proprio corpo.
Spot che prevedevano la riduzione del girovita sono stati sanzionati pesantemente.
Un esempio può essere Bioscalin con Cronobiogenina, un integratore per capelli dove si parlava di un trattamento che funzionava su qualsiasi persona, non specificando che il test dell’integratore era stato fatto su un campione di 40 persone con una tipologia di calvizie specifica.
Altro esempio famoso è stato quello di Fiat con lo spot del 2012 dove proponeva il prezzo del carburante ad 1 € al litro per 3 anni dall’acquisto di una automobile FIAT ma non specificava che l’agevolazione prevedeva un determinato numero di litri assegnati su una tessera carburante.
Infine, eclatante è il caso di Poltronesofà, multata per 1 milione di euro per le sue campagne pubblicitarie che erano omissive sulle caratteristiche dell’offerta ed in particolare su durata ed estensione temporale delle promozioni.
Per maggiori informazioni su quest’ultimo caso puoi cliccare su agcm.it/dotcmsdoc/allegati-news/PS11785_Estratto.pdf
Cosa fare in caso di pubblicità ingannevole?
È possibile inviare segnalazioni su presunte pratiche commerciali scorrette direttamente ad AGCM tramite il modulo online disponibile all’indirizzo https://agcm.it/segnala-online/index.
In alternativa esiste anche un numero verde gratuito disponibile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14.
Tu cosa ne pensi?
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Approfondimenti
La materia della pubblicità ingannevole in Italia è regolata dal Codice del Consumo (nel D. Lgs. 6/9/2005 n. 206), dove prima di tutto viene data la definizione di pubblicità: “pubblicità è qualsiasi forma di messaggio che sia diffuso, in qualsiasi modo, nell’esercizio di una attività commerciale, industriale, artigianale o professionale, allo scopo di promuovere la vendita di beni mobili o immobili, la costituzione o il traserimento di dirittied obblighi su di essi oppure la prestazione di opere o servizi.”
L’organo che ha il dovere di applicare questa disciplina è l’Autorità per la Concorrenza ed il Mercato, che da sempre ha detto che “è da ritenersi messaggio pubblicitario qualsiasi comunicazione cui comunque possa ricondursi una finalità promozionale, anche quando tale finalità non risulti disgiunta da scopi puramente informativi”.
Chiarito dunque cosa intende la legge per pubblicità ci si può occupare di quella che viene comunemente chiamata pubblicità ingannevole.
Per parlare di pubblicità ingannevole devono concorrere due elementi:
Idoneità ingannatoria del messaggio in senso oggettivo.
Questo vale a prescindere dalle intenzioni dell’operatore pubblicitario nella realizzazione dell’inganno.
Bisogna tenere conto della forma del messaggio, del contenuto e del mezzo con cui è veicolato.
Viene valutato inoltre l’impatto che suscita sui consumatori più sprovveduti, specialmente nei casi di pubblicità destinata a categorie di soggetti culturalmente meno preparati.
Proprio per queste motivazioni vengono considerati ingannevoli anche i messaggi pubblicitari che contengono affermazioni veritiere ma allo stesso tempo sono molto tendenziose o dai toni suggestivi.
È stata sanzionata negli anni anche la pubblicità c.d. “reticente” ovvero quella che omette alcuni dati o informazioni che sono necesasrie per la comprensione del messaggio pubblicitario.
Il messaggio, peraltro, quando viene presentato, deve contenere tutte le informazioni in maniera adeguata per far comprendere a pieno a cosa andrà incontro il consumatore per non essere considerato ingannevole.
Il pregiudizio economico per i consumatori.
Questo non significa che il consumatore deve necessariamente essere stato danneggiato economicamente, ma piuttosto il concetto si estende fino a ricomprendere la mera influenza sul comportamento economico del consumatore che avrebbe potuto perdere altre opportunità economiche scegliendo un determinato prodotto.
Il tema della pubblicità ingannevole è molto complicato e controverso, e quando si decide di creare una campagna pubblicitaria, sia online che offline, bisogna stare attenti a molti aspetti ed a fornire il messaggio più chiaro possibile.
Se vuoi raccontare la tua esperienza con una campagna pubblicitaria online (magari creata da te) o con una pubblicità ingannevole che hai trovato in giro per la rete lascia il tuo commento su Monetizzando®, il punto di riferimento per chi vuole lavorare e guadagnare online!
Buon lavoro,
Valerio.
1 commento
Guardate su facebook tutte le balle, illusioni, di prodotti che promuovono per la prostata e nessuno si muove, NON SERVE IL MEDICO, FANNO PRATICAMENTE MIRACOLI, MA LORO CONTINUANO ….A ILLUDERE.