AdBlock e Filtri Antri Pubblicità: IAB USA Cerca Soluzioni? Il fenomeno degli AdBlock rimbalza di sito in sito e di social in social: sempre più utenti utilizzano AdBlock per non visualizzare annunci pubblicitari all’interno dei siti internet, con un danno per gli editori che supera i 20 miliardi di dollari ogni anno: proprio per questo motivo IAB è alla ricerca di soluzioni per combattere questo fenomeno.
Update 9 Ottobre 2015 – AdBlock aderisce all’Acceptable Ads Program
L’avevamo già supposto in realtà nell’articolo originale, ma adesso è arrivata la conferma ufficiale: sembra che il software AdBlock ha deciso di aderire all’Acceptable Ads Program, un vero e proprio manifesto cui hanno aderito diversi siti internet, applicazioni ed estensioni:
Non saranno più bloccati indistinatmente tutti gli annunci pubblicitari, ma solo gli annunci pubblicitari più fastidiosi.
Esiste pubblicità “sopportabile” su internet, e pubblicità invece che è davvero fastidiosa ed invasiva. Lo sviluppatore del software, Michael Gundlach, ha annunciato che finalmente esisterà una white list, ovvero una lista bianca degli annunci pubblicitari che potranno essere visualizzati.
Alcune voci di corridoio parlano anche di alcune grosse aziende che sembra abbiano pagato AdBlock per essere inserite in white list (ma la notizia è stata presto smentit).
Articolo Originale:
Nelle ultime settimane, specialmente dopo il rilascio di iOS9, sono moltissimi i siti internet che parlano di come gli AdBlock possano rovinare l’industria della pubblicità online: secondo alcuni studi già condotti da Adobe e da PageFair pare che in tutto il mondo ci siano già quasi duecento milioni di persone che utilizzano ad blocker, software che bloccano la visualizzazione di annunci pubblicitari durante la navigazione.
Se qualcuno non si preoccupa ancora per il dato italiano, pare che già ci siano poco meno di cinque milioni di italiani che utilizzano gli ad blocker durante la navigazione: obiettivo degli utenti è bloccare i banner pubblicitari, con un danno, per gli editori online (ovvero per tutte le persone che del web hanno fatto la loro principale attività curando siti internet, blog, forum …), che ammonta a più di 20 miliardi di dollari ogni anno.
E questo dato non è destinato a fermarsi: pare infatti che abreve la Apple introdurrà un nuovo filtro per safari, oltre alla possibilità di scaricare app di terze parti che permettono di bloccare la visualizzazione degli annunci pubblicitari: proprio per questo motivo IAB USA sta già lavorando per trovare delle soluzioni per contrastare gli AdBlock.
Come contrastare l’utilizzo di AdBlock?
Premesso che ci sono siti che inseriscono davvero troppa pubblicità, e che quindi a nostro avviso tutti i siti internet dovrebbero rivedere il modo di inserire ads all’interno dei propri spazi, IAB Usa sta studiando varie idee per risolvere questo problema non indifferente, le principali le riassumiamo per punti qui di seguito:
- Bloccare l’intera visualizzazione del sito a chi ha installato un AdBlock tramite software/plugin studiati ad hoc (chiaramente questo da un lato sensibilizzerà gli utenti e dall’altro però ci priverà di parecchie visite/traffico)
- Intraprendere azioni legali di gruppo (class action?) contro le aziende che producono software e filtri adblock in quanto interferiscono nella visualizzazione di tutti i pixel presenti all’interno di un sito internet (se la proposta ti sembra alquanto bizzarra è bene che tu sappia che questa proposta è stata fatta da David Moore, il Presidente di Wpp e Xaxis)
- Nuove soluzioni per l’erogazione di ads e annunci pubblicitari (che dovrebbero rendere anche più rapido il caricamento delle pagine)
AdBlock: E’ tutto un problema di informazione (e di rispetto)
A mio avviso il problema è tutto a livello di informazione e di rispetto nei confronti degli utenti che usano e navigano i siti internet. Gli utenti non vanno visti come “limoni da spremere” con decine di pubblicità che appaiono coprendo il contenuto del sito o con annunci pubblicitari invasivi, popup, popunder, autoplay, …
L’utente va rispettato, ed all’utente va spiegato che tutti i contenuti del web 2.0 e 3.0, creati dagli utenti, sono stati creati e resi disponibili dall’autore in cambio della possibilità, per l’autore, di guadagnare tramite la pubblicità: bisogna spiegare, specialmente in Italia, a moltissime persone, che oggi, la maggior parte delle persone che decide di gestire uno spazio sul web (sia questo un blog o un sito internet), spesso punta alla qualità per riuscire a guadagnare online, sia che voglia guadagnare con un blog, e non è corretto nei suoi confronti installare sistemi ad block che inibiscono la visualizzazione di annunci pubblicitari.
Ma il problema sarà anche degli utenti del web: se tutti installassero Ad Blocker, infatti, ben presto il sistema entrerebbe in crisi, perchè la gente non riuscirebbe più a guadagnare, trarre profitto, e dunque le alternative possibili sarebbero tre:
- Rendere tutti i contenuti a pagamento e liberi da pubblicità
- Abbandonare il web perchè “non più remunerativo” (a mio avviso praticamente impossibile oggi arrivare a queste scelte drastiche)
- Creare contenuti di scarsa qualità e poco valore per offrire contenuti di qualità in versione freemium/pagamento/abbonamento
Infine, bisogna ricordare che gli ad blocker, ad oggi, hanno difficoltà a bloccare i link testuali (che possono essere sfruttati per le affiliazioni).
Tu cosa ne pensi? Secondo te come finirà questa storia? Lascia il tuo commento qui di seguito!